PARTIZANE – PARTIGIANI Albania e Italia: dialogo tra culture della Resistenza

3 Giugno 2013 Lascia un commento »

MARTEDÌ 4 GIUGNO 2013, nell’ambito delle iniziative per il progetto ATRIUM, l’Associazione Juvenilja e ANPI Forlì Cesena, con il contributo del Comune di Forlì, organizzano l’incontro pubblico

“PARTIZANË/PARTIGIANI – Albania e Italia: dialogo tra culture della Resistenza”

Due i testimoni d’eccezione con i quali la giornalista MARIA TERESA INDELLICATI* discuterà della Resistenza albanese e dell’apporto dei partigiani italiani in essa coinvolti:

HALIM BRAHIMUÇO, partigiano albanese della V Brigada d’Assalto albanese;

ETTORE BONAVOLTA, detto Pedro, partigiano italiano combattente nelle formazione albanesi del centro-sud e poi inquadrato nel Battaglione “Antonio Gramsci” (il battaglione della I Brigada d’Assalto albanese composto interamente da militari italiani).

Introdurrà l’incontro lo storico ROBERTO BALZANI, sindaco della città di Forlì.

L’evento avrà luogo dalle ore 20:30 in Sala Randi – Via delle Torri, 13 Forlì.

L’ingresso è libero.

* In sostituzione a Pietro Caruso per problemi logistici.

IL PERIODO STORICO

La resistenza albanese e la resistenza dei militari italiani all’estero, in particolare in Albania, sono due fenomeni storici quasi sconosciuti. Secondo gli organizzatori “parlarne con i protagonisti è un modo per continuare a confrontarsi sulla forme di resistenza e sulla cultura e i valori che sono scaturiti dalle lotte lungo le due sponde dell’Adriatico durante il secondo conflitto mondiale”.

La resistenza albanese, intrisa di nazionalismo e comunismo, nasce come movimento di protesta e guerriglia contro l’occupazione fascista del 1939, e si consolida come resistenza armata tra il 1942 e il 1943: a settembre del 1942, con la fondazione del Fronte Nazionale di Liberazione da parte di tutte le forze antifasciste albanesi e a luglio 1943, poco prima dell’occupazione tedesca, con la formazione dell’Esercito di Liberazione di matrice principalmente comunista.

La resistenza dei partigiani italiani in Albania è invece figlia del contesto storico. Con la capitolazione dell’Italia fascista l’8 settembre 1943 inizia anche il travaglio dei militari italiani di stanza in Albania. Divisi, tra un vertice vicino ai gerarchi nazisti che ordinava l’unione alle truppe del III Reich e i militari che volevano tornare in Patria, la maggioranza si trovava esposta al fuoco “amico” dei nazisti e, inizialmente, anche dei partigiani albanesi interessati ai loro armamenti. Chi non riusciva a tornare veniva disarmato, confinato, spedito nei campi di concentramento o fucilato sommariamente dai nazisti. E’ stato grazie alla solidarietà dimostrata dalle famiglie albanesi, che li hanno accolti e nascosti nelle loro case fino al 1945, che molti italiani si sono salvati.
La Divisione Firenze, di stanza nella zona di Dibër, nel nord-est dell’Albania, è stata la prima a non volersi unire ai tedeschi e a combattere contro di loro nel tentativo di raggiungere Durazzo e imbarcarsi per l’Italia, grazie anche a un accordo raggiunto con il commando partigiano della zona. E’ dai militari componenti di questa divisione che a ottobre 1943 viene fondato il battaglione “Antonio Gramsci”, composto interamente da militari italiani e parte della Prima Brigada d’Assalto albanese. Successivamente nel battaglione confluirono anche molti degli altri militari italiani impegnati nella resistenza albanese fin dalla capitolazione, tant’è che a marzo del 1945 la Gramsci era diventa una divisione dell’Esercito di Liberazione albanese composta da circa 1100 effettivi.

I PROTAGONISTI

HALIM BRAHIMUÇO
Figlio di una famiglia patriottica di Tragjas (Valona), nato nel 1929, si è impegnato dall’età di 14 anni nei gruppi educativi della Resistenza e a giugno del 1943 si è unita alla formazione partigiana della zona, poi parte della V Brigada d’Assalto albanese. Ha combattuto per la liberazione dell’Albania, del Kosovo e della Bosnia.

ETTORE BONAVOLTA
Spedito in Albania all’età di 19 anni, dopo la capitolazione, si è unito volontariamente alle formazioni partigiane della zona di Dumrea (centro-sud dell’Albania). Chiamato dai suoi compagni albanesi Pedro, l’artificiere Bonavolta era al comando di una squadra mortaio e successivamente si è unito al Battaglione Gramsci.

CONTATTI

Associazione Juvenilja:
associazione.juvenilja@live.it
facebook.com/juvenilja.forli
3929144198

ANPI Comitato Provinciale Forlì-Cesena:
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