Comunicato inviato a Il Resto del Carlino

11 Agosto 2015 Lascia un commento »

Mi è stato segnalato che un’intera pagina del Resto del Carlino di domenica 2 agosto è stata dedicata all’illustrazione della visita compiuta dalla nipote di Benito Mussolini all’appartamento fatto costruire dal nonno, all’interno del palazzo della Prefettura di Forlì-Cesena. Incuriosito e non comprendendo la ragione di una tale iniziativa, e di tanta enfasi, ho voluto leggere il testo dell’articolo ed in quel momento ho compreso le ragioni dell’operazione.
L’articolo rientra tra i tanti tentativi in atto volti a descrivere Benito Mussolini un personaggio “dal volto umano”, certo “con un carattere forte ” sì ma quasi schivo, al punto da aborrire ogni forma di sfarzo e di ricchezza: insomma tutto sommato un buon uomo cui era capitato di fare il capo del fascismo ed il Presidente del Consiglio. La nipote, nell’intervista, ammette che il nonno “ha compiuto degli errori” senza peraltro specificare quali. Io proverò ad individuarne qualcuno…
Forse si riferiva al fatto di avere mandato migliaia di giovani a morire nelle guerre d’Africa per costruire l’impero, forse pensava alle leggi razziali, forse all’alleanza con Hitler ed al massacro, al fianco delle SS, di migliaia di giovani partigiani e di tanti civili inermi. Voglio ricordare, ancora una volta, che le popolazioni della Provincia di Forlì-Cesena, hanno conosciuto bene “gli errori” di Mussolini ed hanno pagato un prezzo altissimo fino a meritarsi il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile “per il contributo dato alla lotta di Liberazione”.
E’ dunque legittimo chiedere: a quale titolo è stato concesso alla signora di accedere all’appartamento? Forse perché è la nipote di Mussolini? All’ANPI non pare proprio essere un motivo sufficiente per avere questo privilegio. Ed era proprio opportuno che si autorizzasse la pubblicazione di una pagina del giornale più diffuso nella quale appare chiaro lo scopo di derubricare orrendi misfatti e le gravi responsabilità politiche di Mussolini in semplici “errori”? La risposta dell’ANPI è che non era opportuno!
Lo diciamo con grande rispetto ma anche con grande fermezza. Questa è una Provincia democratica ed antifascista che respinge ogni tentativo di offrire una versione edulcorata della storia, una storia che ancora vive nella memoria e nei ricordi di tante famiglie e dell’intera popolazione di questi territori. Questa storia di grandi sofferenze merita più rispetto e non può convivere con sottovalutazioni strumentali soprattutto quando esse finiscono per coinvolgere le istituzioni pubbliche il cui compito primario è la difesa e l’attuazione della Costituzione repubblica ed antifascista.

Carlo Sarpieri
Presidente ANPI Forlì-Cesena

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