Forlì, 25/01/2013
Al Sig. SINDACO del Comune di MELDOLA
Gianluca Zattini
e.p.c. ai Capigruppo del Consiglio Comunale
Michele Bertaccini
Fabio Fabbri
Caro Sindaco,
intervengo con questa mia per esprimere, a nome del Comitato Provinciale dell’ANPI di Forlì-Cesena, alcune valutazioni in merito alla decisione assunta dall’Amministrazione da Lei presieduta di collocare il monumento al Carabiniere e alla ninfa Giuturna nella stessa area in cui già era stato posto il monumento alla Resistenza.
Su questa vicenda già si sono espressi vari soggetti politici e sociali di Meldola e non è mia intenzione intervenire sugli aspetti politici e sulla polemica che si è aperta se non per rilevare un aspetto che sta molto a cuore all’ANPI provinciale.
Mi riferisco al fatto che il monumento alla Resistenza collocato a Meldola ha un rilievo del tutto particolare essendo posto all’imbocco della valle del Bidente e cioè di quella parte del territorio provinciale che ha visto nascere le prime formazioni partigiane e che è stata teatro delle più importanti attività della Resistenza armata in Romagna.
E in questa vallata ha preso corpo la formazione della 8^ Brigata Garibaldi che ha coinvolto centinaia e centinaia di uomini e donne, di famiglie intere che hanno rischiato la vita perdare sostegno alla lotta partigiana pagando spesso con grandi sacrifici e tragedie per questa loro scelta.
Non è solo un problema di memoria ma di comprendere l’origine e le motivazioni che stanno alla base della cultura civile e democratica che è propria di queste terre e che spiega perché sia ancora così presente il ricordo e così forte la sensibilità antifascista delle nostre popolazioni: la memoria si è tramandata tra le generazioni ed ha rafforzato la coscienza democratica dei nuovi cittadini.
Non stiamo parlando solo del passato ma anche del fatto che dobbiamo tenere alta la testimonianza di avvenimenti che hanno segnato profondamente la formazione degli individui edelle comunità di questi territori.
Da questa nostra convinzione, storicamente verificabile, traiamo la convinzione che i cippi, i monumenti, le lapidi che ricordano fatti terribili sono i segni di questo territorio, elementi della sua cultura, luoghi di riflessione su noi stessi e sul nostro futuro, per i quali da tempo nella nostra Provincia si lavora per costruire percorsi della memoria e della testimonianza: il monumento di Meldola segna il punto di partenza, la “porta” di questo percorso nella valle del Bidente su cui è possibile individuare opportunità e progetti da rivolgere alle generazioni che non hanno conosciuto quelle vicende.
Sono queste le ragioni per cui l’ANPI provinciale tiene molto al fatto che il monumento alla Resistenza di Meldola abbia il suo spazio e la sua valorizzazione e che, anzi, accanto ad esso,possano essere poste le indicazioni utili a conoscere i percorsi della memoria della vallata. Esso non può essere confuso con altri monumenti. Lo diciamo senza alcuna arroganza, convinti come siamo del valore che gli altri monumenti esprimono e anzi ritenendo che un’altra loro collocazione li possano meglio valorizzare.
Caro Sindaco, abbiamo avuto la possibilità, in altri momenti, di conoscere ed apprezzare la Sua sensibilità ai valori dell’antifascismo per cui siamo portati a credere che la scelta adottata sia stata il frutto di una valutazione troppo superficiale.
A ciò può avere contribuito un difetto di procedura che ha portato ad una decisione di Giunta senza alcun coinvolgimento né del Consiglio Comunale né delle Associazioni e dei cittadini interessati.
Eppure il significato delle opere e il non irrilevante costo delle stesse avrebbero consigliato una maggiore prudenza nel percorso decisionale. Se ciò fosse avvenuto, l’ANPI avrebbe espresso in quella sede la propria decisa contrarietà alla scelta proposta.
Lo facciamo oggi avanzando nel contempo la richiesta di sospendere i lavori e di aprire la consultazione con tempi definiti così da acquisire tutti gli elementi utili per una valutazione d’insieme.
Non abbiamo nessuna pretesa di sostituirci a chi ha la responsabilità di decidere ma chiediamo di poter dare il nostro contributo alla definizione della scelta che il Comune farà.
Se ciò accadrà potremo ricostruire un consenso ampio attorno ai valori che ci uniscono.
Se ciò accadrà vorrà dire che alla sensibilità ai valori dell’antifascismo che Le riconosciamo si potrà accompagnare l’apprezzamento per quella sensibilità democratica che spinge al coinvolgimento più ampio della popolazione quando sono in gioco le scelte più significative della città.
Fiducioso in un positivo riscontro colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.
IL PRESIDENTE ANPI Forlì – Cesena
Carlo Sarpieri
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