Una Festa e un Sentiero per l’8^Brigata Garibaldi “Romagna”:
Strabatenza (Bagno di Romagna)
Di Liviana Rossi
Domenica 10 Settembre 2017, alle ore 10.45 si terrà, a Strabatenza, la settima edizione della Festa dedicata all’8^ Brigata Garibaldi “Romagna”.
La festa è promossa e organizzata dall’ANPI di Santa Sofia, dall’ANPI Alto Savio, dall’ANPI Provinciale di Forlì-Cesena e dai Comuni di Santa Sofia e di Bagno di Romagna, in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Romagna forlivese- Unione Montana, con la Regione Emilia Romagna e con il patrocinio dl Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Come di consueto, le celebrazioni avverranno presso il Monumento dedicato ai Partigiani dell’’8^ Brigata Garibaldi Romagna e presso la Chiesa di San Donato, al centro del borgo, la cui Canonica fu sede del Comando del Gruppo Brigate Romagna nel febbraio-aprile 1944 e da maggio fu sede del Comando dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna”2a Zona.
La manifestazione sarà introdotta da Liviana Rossi, Presidente dell’A.N.P.I di Santa Sofia, seguiranno i saluti del Sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini e del Sindaco di Santa Sofia, Daniele Valbonesi. Interverranno poi Gianfranco Miro Gori, Presidente dell’ANPI Provinciale Forlì-Cesena; Paola Gazzolo, Assessore all’Ambiente, Montagna e Forestazione della Regione Emilia Romagna eClaudio Maderloni della Segreteria Nazionale ANPI.
Alle ore 13.00 è previsto il pranzo con possibilità di prenotarsi all’arrivo, cui seguirà il concerto del gruppo “Briaca Banda”.
Novità di quest’anno, l’inaugurazione del “Sentiero del Partigiano”, dedicato alla memoria di Giorgio Ceredi, scomparso nel luglio dello scorso anno, promotore della realizzazione, nel 2010, del monumento e della festa dedicati ai Partigiani dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna”.
Ceredi prese parte alla lotta partigiana col nome di battaglia di “Janosik” ( nome mutuato dalla figura di un eroe popolare Slovacco, Juraj Janosik, 1688-1713, noto per essere stato una sorta di “Robin Hood” dell’Est Europa) e fu Commissario politico del II Distaccamento, 2a Zona, che operò proprio in queste montagne.
Dopo la Liberazione fu un politico e un amministratore rigoroso e appassionato; in particolare dal 1977 al 1990 fu Consigliere regionale e Assessore regionale all’Agricoltura e all’Alimentazione, incarico nel quale si distinse per avere sostenuto la ricerca e lo sviluppo della produzione integrata e biologica, ottenendo, per questo, anche il premio Malatesta Novello.
Perché proprio un sentiero per ricordarlo? Giorgio non amava particolarmente le cerimonie, infatti, il suo funerale è stato celebrato in forma privata, ma ha voluto che le sue ceneri ritornassero a Strabatenza, in quei luoghi che lo videro in gioventù combattere per la Liberazione dai nazifascisti, in quella terra, alla quale è sempre rimasto fortemente legato, dove è riuscito a realizzare i sogni e gli ideali che poi l’hanno guidato per tutta la vita.
Ecco perché abbiamo voluto dedicare questo sentiero a Giorgio Ceredi.
Il recupero del percorso che i Partigiani dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna” facevano per portare a termine azioni di guerriglia o di perlustrazione della zona, non ha uno scopo solo celebrativo, ma ha anche e, soprattutto, una finalità storica, divulgativa e didattica: un sentiero da percorrere per conoscere, capire e ricordare.
Il sentiero, infatti, aiuta a mettere a fuoco, in maniera concreta, la vita quotidiana e le vicende dei componenti la Brigata ed aiuta ad inquadrare gli studi storici in un territorio preciso.
I numerosi studi sulla guerra partigiana, puntualmente confermati dai testimoni diretti, quale anche Ceredi è stato, sottolineano come le azioni delle brigate partigiane fossero indissolubilmente legate al rapporto istaurato con i contadini di queste terre, senza l’aiuto dei quali la sopravvivenza stessa del movimento partigiano non sarebbe stata possibile.
Di qui l’importanza di iniziare a riattivare la rete di quei sentieri, perché il sentiero rappresentava un collegamento vitale, in particolare quello fra i poderi della civiltà rurale e l’indispensabile via di fuga e protezione dei partigiani attestati sulla linea Gotica.
Più in generale il significato, il senso profondo di questa operazione è, in sostanza, recuperare, rispettare e mantenere vivo il passato.
Ritrovare e ripristinare gli antichi sentieri permette di valorizzare il territorio anche da altri punti di vista.
Innanzitutto, il punto di vista storico, relativo al periodo della guerra di Liberazione, si collega a quello storico-etnografico, più ampio, relativo alla civiltà contadina dell’Appennino Tosco Romagnolo, scomparsa oramai da un cinquantennio. Infatti la riscoperta e la valorizzazione degli antichi sentieri e delle mulattiere, in buona parte perduti o ricoperti dalla vegetazione, permetterebbe uno sguardo più consapevole e concreto sulla vita degli antichi abitanti dell’Appennino , molto utile anche allo studio di questi temi.
Un altro aspetto di grande importanza è quello naturalistico. Gli Appennini tosco-romagnoli sono, infatti, un patrimonio di enorme interesse anche da questo punto di vista, in quanto offrono una biodiversità che colloca il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna tra le riserve naturali più significative d’Europa.
Infine, un recupero di questi sentieri può senza dubbio, rappresentare un elemento di grande interesse dal punto di vista turistico: segnalare e render praticabili i sentieri viene incontro alle esigenze di una sempre più diffusa passione per il trekking, per la Mountain Bike e per le camminate.
Si tratta di un turismo consapevole, rispettoso della natura e dei luoghi che può tradursi anche in una risorsa economica.
Il percorso del “Sentiero del Partigiano”, costituito da sentieri ripristinati e resi più agevoli da recenti interventi di forestazione, tocca i luoghi chiave, sia simbolici che effettivi, dello stanziamento del raggruppamento della 2° Zona dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna”.
Si parte dal Monumento ai Partigiani dell’8^ Brigata Garibaldi , realizzato nel 2010, per arrivare alla località Ca’ i Fondi, poi la Casaccia ( sede del II Distaccamento della 2° Zona), Ca’ del Tosco, Ca’ Palaino, Trappisa di Sopra, la “Salgheda” (antica strada che da Poggio la Lastra portava alla “Villa”, centro del paese di Strabatenza ), la Canonica della chiesa di San Donato, prima sede del Comando Gruppo Brigate “Romagna” nel febbraio – aprile 1944 e da maggio sede del Comando dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna” 2° Zona.